PRESENTAZIONE

Nell’ultimo decennio, dal nuovo Rapporto del 2011 dell’Unione Europea sui progressi compiuti nel campo dell’istruzione e della formazione, emerge che i sistemi educativi dei paesi dell’UE abbiano sì registrato dei miglioramenti, ma che, soltanto uno dei cinque benchmark fissati per il 2010, sia stato raggiunto. Emerge in particolare che il tasso di dispersione scolastica, rimanga un dato allarmante. Sappiamo, da tempo, come la dispersione scolastica e le politiche di inclusione rappresentino uno dei temi più delicati e complessi del dibattito culturale ed educativo nello scenario della società della conoscenza.  Gli stessi paesi dell’UE si sono impegnati a ridurre la media degli abbandoni scolastici a meno del 10% entro il 2020 con l’adozione anche, da parte dei ministri della Pubblica istruzione di una raccomandazione del Consiglio proprio diretto alle politiche per ridurre l’abbandono scolastico .Essi hanno collaborato al fine di scambiarsi buone pratiche e conoscenze sui modi più efficaci per combattere il drop out mediante l’istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc  che ha avuto il compito di esaminare le buone pratiche in Europa e di fornire, in ultimo, una serie di indicazioni politiche che individuino le condizioni principali per l’attuazione di un approccio globale al fenomeno nonché  la messo a punto di un pacchetto europeo di strumenti per le scuole.

Pertanto, alla luce di questa nuova emergenza non solo educativa ma anche sociale, il corso di perfezionamento biennale, fornisce informazioni utili circa gli interventi possibili anche e soprattutto nell’ambito della pedagogia, che siano finalizzati  all’educazione permanente mediante, da un lato l’orientamento dei docenti ad un approccio multidimensionale nella comprensione del fenomeno leggendolo nelle più ampie prospettive giuridico- sociologiche, dall’altro offrendo gli strumenti indispensabili all’acquisizione di competenze per una efficace didattica integrativa e innovativa improntata sui sistemi di orientamento scolastico e professionale, sulla flessibilità curriculare, sulla diversificazione dell’insegnamento, sulle programmazioni individualizzate degli interventi e sull’introduzione di processi integrativi di alternanza scuola-lavoro